L’ologramma di una persona ne è un’immagine riflessa e fedele. Tutto, dalle fattezze alle espressioni e, nei filmati olografici, addirittura i tempi di reazione o le pause espressive, viene riprodotto tridimensionalmente e in modo assolutamente realistico. Quali implicazioni ha questo aspetto dell’olografia?
L’uomo si interroga sull’immortalità sin da quando è apparso sulla terra. In tutte le culture è presente l’idea di una vita oltre la morte, eppure da sempre esiste l’ambizione di prolungare la propria presenza in questo mondo, di trasmettere una parte di sé ai posteri, per continuare a vivere attraverso i secoli nel ricordo degli uomini.
Questo il destino di artisti, musicisti, poeti, scrittori, politici, condottieri, rivoluzionari le cui opere, che appartengono addirittura a secoli fa, vengono ancora oggi ammirate, declamate, ascoltate, ricordate. Ma è anche il destino di chi ha deciso di affidare ad artisti talentuosi il proprio ritratto, la propria immagine, in una forma di ricerca dell’immortalità.
Eppure di nessuno di questi uomini abbiamo un ricordo “vivo”. Non abbiamo la percezione tangibile della loro persona, delle loro espressioni, degli atteggiamenti, tutti quegli elementi della comunicazione verbale e non verbale che rendono una persona vera, viva e unica.
L’interesse nei confronti di personaggi ormai non più esistenti è un fatto. Spesso chi apprezza un personaggio, vuole conoscerne anche l’aspetto. E’ la ragione per cui alla fine dell’Ottocento sono nati i primi musei delle cere, la stessa per cui ancora oggi il museo di Madame Tussaud’s attira migliaia di visitatori. Il limite di queste riproduzioni è che pur essendo il più possibile fedeli al personaggio, non sono di sicuro identiche, uguali.
Esiste un modo per tramandare ai posteri la propria immagine di artista come fosse viva, reale? Oggi, l’immortalità è un ologramma 3d o, meglio, un evento olografico.
Un evento olografico rappresenta la proiezione tridimensionale di un evento in atto oppure di un evento registrato. Tra gli eventi olografici già messi in opera dallo Studio Tangram, la Digital Resurrection
rappresenta senza dubbio uno dei traguardi più innovativi: grazie a un team specializzato di tecnici e designer, gli ologrammi 3D riproducono fattezze, movimenti e presenza scenica di cantanti, attori, politici o personaggi dello sport, rendendo possibile la loro presenza in scena.
Evocazione storica o evento live? Entrambi questi aspetti coesistono nella performance olografica realizzata nel 2018 dallo Studio Tangram in Cina. Sul palco del teatro Redstar di Hangzhou si è esibita la famosa artista cinese, Theresa Teng, in un vero e proprio show animato da ballerini 3D durato un’ora. Sessanta minuti in cui gli spettatori presenti hanno potuto vedere l’ologramma di una persona scomparsa, rivivere le performance di un’artista molto apprezzata e portarne a casa un ricordo vivo.
Il precedente illustre, il primo nel suo genere, è stato l’evento olografico che ha visto nel 2012 il defunto rapper Tupac Shakur (o meglio l’ologramma Tupac) esibirsi e duettare, in una perfetta interazione, con gli artisti sul palco del Coachella Festival, grazie alle tecnologie sviluppate nel Teatro Olografico – Ice Magic.
Forse mai come oggi gli artisti hanno la possibilità di trasmettere e inviare ai posteri un messaggio e di ripeterlo più volte e ovunque, lasciando una loro eredità per sopravvivere, in modo vivido, e non solo nel ricordo, allo scorrere dei secoli.